Pubblicazioni

L’engagement estatico

Su René Char

Coprtina libro L'engagement estatico

Éric Marty

a cura di Paolo Tamassia
  • Macerata
  • Quodlibet
  • 2020

Tra i più grandi poeti del Novecento, René Char ha fatto parte per pochi anni del Surrealismo intraprendendo poi un percorso totalmente personale, anche se è stato in relazione intellettuale e di amicizia con grandi personaggi del Novecento francese e non solo, tra cui Camus, Bataille, Blanchot, Celan. Durante la Seconda guerra mondiale è stato coinvolto personalmente nella lotta di Resistenza combattendo con il mitico nome di Capitaine Alexandre. Attraverso una fine lettura poetica e filosofica della sua opera (in particolare i Fogli d’Ipnos), Éric Marty affronta la delicata questione dell’engagement del poeta negli anni bui dell’occupazione nazista, che si realizza con modalità ben diverse dall’impegno di stampo surrealista o sartriano. Ne emerge una posizione originalissima elaborata da Char in questo periodo di combattimento armato in cui sceglie di non pubblicare nulla anche se non smette di scrivere e di riflettere sulla poesia. Si tratta per lui di affrontare una situazione a tal punto determinata dal «terrore» che risulta «inconcepibile» e «innominabile»: il mondo è uscito dai binari ordinari della storia per cui non lo si può affrontare con i termini del discorso comune. Per gli stessi motivi i meccanismi noti di opposizione o contrasto si rivelano, in questo caso, del tutto inefficaci. L’unica possibilità è data da un «rovesciamento» della situazione operato grazie ad una poesia che articola i due movimenti di quello che Marty chiama engagement estatico: l’angoscia e l’estasi.

Sito dell’editore

Torna su